Il Governo promuove "Natale a Beverly Hills" a film di interesse culturale

Cavax88
00mercoledì 23 dicembre 2009 15:45
PER IL GOVERNO E' CULTURA IL CINEPANETTONE



Natale a Beverly Hills è un film di interesse culturale. Avete capito bene, non è una battuta alla Crozza: il cinepanettone di Neri Parenti che sta invadendo le nostre sale natalizie è stato riconosciuto - dalla Commissione cinema del ministero con delibera dello scorso 4 dicembre - film di «interesse culturale». Decisione da confermare, dopo la «visione della copia campione del film». Se la commissione preposta all’erogazione dei finanziamenti pubblici al nostro cinema, confermerà tale decisione, la «gastroenterica» commedia della Filmauro di De Laurentiis potrà accedere - sia ben chiaro - non a contributi in denaro, ma a tutta una serie di agevolazioni, create per sostenere il cinema di qualità. Per esempio sgravi fiscali (tax credit), il riconoscimento di film d’essai, la possibilità per il distributore di accedere ad un fondo - questo sì in denaro - in relazione agli incassi.

«Si tratta di un precedente di una gravità estrema», dice Citto Maselli dell’Anac, la storica Associazione degli autori. «In questo modo, infatti, si permette ad un film, di legittimo e straordinario valore commerciale, di accedere a quei circuiti riservati, invece, ai film italiani ed europei di qualità che soffrono di una visibilità limitata».

PICCOLI ESERCENTI IN RIVOLTA Lo sanno bene quegli esercenti eroici, resistenti alle lusinghe del cinema commerciale, che si battono per tenere aperte le loro piccole sale di provincia, programmando, appunto, cinema di qualità. Come Arrigo Tumelleri, per esempio, proprietario del Cinema Verdi di Candelo, paesino di 8mila anime in provincia di Biella, «sgomento» alla notizia del riconoscimento di «film culturale» per Natale a Beverly Hills. «Posso capire - dice - che un tale “bollino” sia dato, magari, ad una commedia d’esordio di Ficarra e Picone. Ma un film di Neri Parenti che incassa milioni perché dovrebbe ottenere certe agevolazioni?».

CIARPAME CULTURALE Nell’Italia del «ciarpame culturale», insomma può capitare anche questo. Come pure che, il «bollino doc» del ministero, venga rifiutato - è accaduto nella stessa sessione del 4 dicembre - ad un film che di «culturale» avrebbe tutti i crismi: Morire di soap di Antonietta De Lillo, la regista del pluripremiato Il resto di niente che qui propone una riflessione sul contemporaneo, stravolto dal soffocante potere televisivo. Troppo «culturale», evidentemente per i nostri tempi. Meglio le Winx che, infatti, hanno ottenuto il riconoscimento del ministero.

Ma alla base di certe scelte, diciamo così, surreali, c’è soprattutto un meccanismo di legge, per accedere ai finanziamenti pubblici, che fa acqua. Stiamo parlando, infatti, del «reference system» che fu introdotto, ai tempi, dal ministro Urbani. Per ottenere l’accesso ai fondi pubblici, infatti, bisogna avere già in tasca degli ottimi «voti». Tipo: premi, cast famoso, buoni incassi. Se la «pagella» vale si è idonei per accedere al denaro pubblico, che può essere anche il riconoscimento di interesse culturale, appunto, con o senza denari. In questo modo, va da sè, che un certo cinema meno allineato sulla «medietà» italiana ha più difficoltà. Ricordiamo, anni fa quando, parlando appunto di «reference system», suscitammo le ire del ministro Urbani chiedendo: ma non si rischia in questo modo che il denaro pubblico, invece di aiutare il cinema d’autore, vada a finanziare i cinepanettoni? Ebbene ci siamo arrivati. Il prossimo passo sarà Il Grande Fratello sotto l’alto patrocinio del Capo dello Stato.



credit: Unita.it
The Emerald Knight
00mercoledì 23 dicembre 2009 16:12
La notizia è un pò vecchia ma và sempre bene discuterla.

Flame Mode ON/

Un vaffanculo a Neri Parenti, a chi produce ogni anno questi film, a chi vi recita (sì, sopratutto tu, Christian De Sica. Tuo padre si stà rivoltando nella tomba) e a chiunque altro ha a che fare con la produzione/lavorazione/diffusione di questo film.
Ma sopratutto, mando a fare in culo chi ogni anno spende 7 euro per queste merdate che, a detta di qualcuno, "hanno la loro dignità". Se avete bisogno di staccare il cervello, guardatevi qualcosa di veramente divertente e sopratutto meritevole dei vostri soldi. Come prima, vaffanculo.

/OFF
Iron Ghost
00mercoledì 23 dicembre 2009 16:13
E' tutto un controsenso, partendo dall'oggettività palese che in questo film c'è tutto tranne che cultura, finendo allo squallore dei finanziamenti che vanno diretti nelle tasche di un tizio che quando si pulisce il naso lo fa con banconote da 100 euro.
Sono dell’idea che ogni prodotto deve avere la sua giusta collocazione. Questo è un film commerciale utile a farsi 4 risate discutibili, vederlo inserito in un contesto totalmente diverso è veramente triste.
The Emerald Knight
00mercoledì 23 dicembre 2009 16:28
Ancora meglio :


Ultima beffa della Riforma Urbani, Natale a Beverly Hills diventa d'essai


Quando sei arrivato a toccare il fondo, non ti preoccupare! C’è sempre qualcuno pronto a passarti una pala per scavare ancora un po’ più in basso. Ecco quindi che dopo che il nuovo cinepanettone di Neri Parenti è stato riconosciuto come “di interesse culturale” da parte del Ministero della Cultura, oggi si vede accettata anche la richiesta dello status di film d’essai.
Come scrive Paolo Mereghetti su Corriere.it, si tratta ovviamente di una questione economica, visto che questa qualifica permette di avere dei notevoli vantaggi economici, ma la Legge Urbani provoca in questa prospettiva ulteriori danni nei confronti di quello che, una volta, si chiamava come “cinema di qualità”. Le agevolazioni infatti riguarderanno anche i cinema che proiettano le pellicole d’essai, mettendo nei guai quegli esercenti che ancora credono nella distribuzione di film più “difficili”.
Ci pensate, il cineforum del mercoledì sera con dibattito critico al termine in cui si discute animatamente sul valore antropologico della comicità pecoreccia di De Sica & Co.?

fonte: cineblog.it



Non mi stupirei neanche di una eventuale candidatura all'oscar.
Iron Ghost
00mercoledì 23 dicembre 2009 16:47
Di male in peggio. A cosa servono questi sotterfugi? Per pagare adeguatamente la straordinaria prestazione della Hunziker?

Cioè, dovrebbero rendersi conto che è alla stregua di un qualsiasi film di Alvaro Vitali. Almeno quelli sono considerati dei cult nel loro genere.
Karsha
00mercoledì 23 dicembre 2009 17:16


La Hunziker in una delle sue migliori performance!
The Emerald Knight
00mercoledì 23 dicembre 2009 17:34
"Ah, ma tu sei una donna allora!"
Captendo
00mercoledì 23 dicembre 2009 19:48
E per voi questa non è la prova del decadimento della società italiana?
Cavax88
00mercoledì 23 dicembre 2009 20:37
Re:
Captendo, 23/12/2009 19.48:

E per voi questa non è la prova del decadimento della società italiana?



Purtroppo secondo me non c'è bisogno di provarlo (il decadimento).


Captendo
00mercoledì 23 dicembre 2009 21:46
Re: Re:
Cavax88, 12/23/2009 8:37 PM:



Purtroppo secondo me non c'è bisogno di provarlo (il decadimento).






Allora diciamo che è un effetto?
G.S Styler
00mercoledì 23 dicembre 2009 22:42
Povera cultura allora...
Aggro Vicentin
00giovedì 24 dicembre 2009 00:39

L'unica cultura presente in questo film sono le tette della Ferilli.
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