Il sunto è: sono un pò rincoglioniti.

The Leggend
00mercoledì 7 novembre 2012 16:17
Secondo gli sviluppatori di Hitman i giocatori non sono più abituati ad avere numerose possibilità per affrontare le situazioni nei videogiochi. Il team di IO Interactive ha dovuto affrontare una sfida impegnativa per insegnare agli utenti di avere diverse opzioni per risolvere i problemi in Hitman: Absolution.

La notizia arriva direttamente da Tore Blystad, direttore del progetto, durante un'intervista con i colleghi di Gamasutra. La colpa di questo comportamento degli utenti sarebbe un condizionamento da parte dei videogiochi stessi, che troppo spesso offrono una piccola lista di soluzioni scelte dagli sviluppatori per i vari scenari di gioco.

"Abbiamo compiuto molte modifiche al design dei livelli, del gioco e al design tecnico in generale per arrivare a un risultato che crediamo possa gestire ogni azione del giocatore in un modo interessante, senza ucciderli istantaneamente. Perché si tratta soprattutto di questo, di giocatori che si addentrano nel gioco e del gioco che li spinge indietro, senza 'martellarli' e ucciderli immediatamente, per poi farli ricominciare", spiega Blystad.

"È abbastanza difficile educare i giocatori e spiegare che questo è quello che il gioco sta cercando di offrire, perché le persone sono sempre più abituate a giochi che ti dicono di fare una cosa sola, e se ci si allontana da questa linea non si trova nient'altro in giro. È come dire che si ha solo ed esclusivamente un'esperienza. Noi invece vogliamo dire alle persone che saranno in grado di scegliere da sole", continua Blystad, che prosegue il suo discorso addentrandosi nei dettagli del nuovo Hitman.

"Andare in una direzione piuttosto che in un'altra o uccidere o meno determinate persone cambierà effettivamente il modo in cui giocherete a questo titolo, quando capirete di avere la possibilità di farlo. Per questo motivo nei primi livelli abbiamo lavorato su questo aspetto", svela il responsabile di Hitman: Absolution.

Anche gli sviluppatori di Arkane Studios, autori del recente e apprezzato Dishonored, condividono pensieri simili a quelli del team di IO Interactive.

"Abbiamo provato a non trascinare il giocatore per il naso, ma ad un certo punto abbiamo scoperto che se non avessimo fornito un po' d'informazioni le persone si sarebbero perse senza sapere cosa fare. È abbastanza frustrante. Così abbiamo aggiunto un elemento in grado di dare un indizio, giusto per aiutare un pochino", spiega Julien Roby, produttore esecutivo di Arkane Studios.

"Le persone nei videogiochi camminano in giro e basta, non sanno cosa fare. Scelgono di non salire su una scala perché una guardia gli ha detto che non si può. Preferiscono dire: ok, non posso andarci". Parole forti che indubbiamente toccheranno nel vivo molti giocatori.


[SM=x1772657]


Che ne pensate?

Iron Ghost
00mercoledì 7 novembre 2012 17:33
in pratica dice che i videogiocatori sono un branco di coglioni [SM=x1995982] [SM=x1995982] [SM=x1995982]

in effetti è anche vero [SM=x1995982]
Aggro Vicentin
00mercoledì 7 novembre 2012 20:14

Si ma se non abbiamo più stimoli è per colpa loro che fanno videogiochi di merda.
Bella mossa comunque dire queste cose poco prima del lancio, vi starebbe bene se vi boicottassero il gioco.
John "Sawyer" Ford
00mercoledì 7 novembre 2012 23:09


Beh, penso che per i casual sia vero infatti i giochi piu' venduti sono sempre quelli ultra lineari come COD e Uncharted...Basta vedere l'ultimo Assassin's Creed che per le prime ore e' lineare e ogni aggiunta e' supportata da un mega tutorial.

Per fortuna ci sono ancora le eccezioni come i giochi suddetti o i vari Fallout e Skyrim, ma quelli sono giochi mirati gia' ad un pubblico piu' esperto.
LiquidSnake86
00giovedì 8 novembre 2012 10:47
Io vorrei estendere un po’ il discorso, e lo farò portando la mia esperienza personale (e del mio gruppo di amici di vg).

Per quel che mi riguarda, non è tanto il fatto che il giocatore medio sia “scemo”, quanto che la soglia di attenzione al singolo vg è scesa, ed in 2 modi distinti.

Mi spiego meglio: da giovinetto, il numero di vg a cui potevo giocare era ridottissimo, e le ore dedicabili un sacco. Memorabili sono i pomeriggi insieme agli amici nel tentativo di fare 4 salti di fila a Tomb Raider 3 senza morire nel crepaccio, oppure a proseguire in Resident Evil perché non si trovava la dannata manovella esagonale.
Solo che, in 3-4 che eravamo, i vg su cui mettavamo le mani in un anno erano forse 2 a testa se andava bene (e legati a compleanni-natali!), per cui il tempo dedicabile ad ognuno, in gruppo o singolarmente, erano alcune ore al giorno (di solito, interi pomeriggi XD ) per intere settimane/mesi.
È inevitabile quindi che l’approfondimento di questi giochi, lo spulciamento di ogni angolo, di ogni missione, di ogni dialogo fosse enorme: non per niente ho delle partite di FF7, 8, 9 e 10 di almeno 100-120 ore per gioco (e considerate che li ho finiti più volte tutti).

Ad oggi invece, con un lavoro, una casa ed una disponibilità economica diversa, il numero di vg che compro all’anno è aumentato esponenzialmente (e lo stesso vale per le console, di questa gen le ho avute tutte e 3, e ne mantengo 2 ancora oggi, cosa impensabile anni fa), mentre il tempo dedicabile è drasticamente sceso: ecco quindi che ho comprato e devo ancora giocare Batman Arkham City, Borderlands 2, Zelda Skyward Sword, The Last Story, Monster Hunter 3, GTA4 con le espansioni, Two Worlds 2, finire LA Noire, la trilogia rimasterizzata di Splinter Cell, Dark Souls (e chissà se me ne dimentico altri…).

Perciò, almeno dal mio punto di vista, capisco che ci sia meno “tempo” dedicabile all’esperienza di gioco, all’esplorazione, al completamento, alle varie scelte: Skyrim mi ci sono voluti 10 mesi quasi per finirlo, per dire.


Questo è un primo aspetto della situazione, prettamente personale.
Ma ce n’è un altro.
Al giorno d’oggi è aumentata in modo esponenziale anche l’offerta stessa di vg, in termini assoluti: io posso riconoscere facilmente che ad oggi c’è un parco titoli molto ampio per le console (sempre esistito), un numero ampio di console (ok), ma a questi si è aggiunto:
- modalità online che di fatto aggiunge enorme potenziale ai giochi (non tutti ovviamente)
- un accesso capillare dell’ADSL (che permette il gioco online, ma anche la pirateria aumentando di fatto il numero di giochi disponibili gratuitamente!)
- giochi online su pc gratuiti
- giochi su smartphone e su social network, gratuiti e non, ma a prezzi contenuti

Tutto questo insomma ha portato a poter dedicare meno tempo ai giochi “classici” se mi passate il termine; io stesso, quando arrivo a casa la sera, non è detto che accenda la PS3 per una partita, perché mi capita di preferire un quarto d’ora a Angry Birds e a Plague Inc.
Perciò io lo vedo come: meno tempo disponibile per singolo gioco, meno intenzione da parte del giocatore di spendere tempo ad arrovellarsi nel gioco, ad esplorare enormi schermi per trovare indizi, a cercare/dialogare/etc con i PNG.


che ne pensate?
Iron Ghost
00giovedì 8 novembre 2012 11:53
Re:
LiquidSnake86, 08/11/2012 10:47:

Io vorrei estendere un po’ il discorso, e lo farò portando la mia esperienza personale (e del mio gruppo di amici di vg).

Per quel che mi riguarda, non è tanto il fatto che il giocatore medio sia “scemo”, quanto che la soglia di attenzione al singolo vg è scesa, ed in 2 modi distinti.

Mi spiego meglio: da giovinetto, il numero di vg a cui potevo giocare era ridottissimo, e le ore dedicabili un sacco. Memorabili sono i pomeriggi insieme agli amici nel tentativo di fare 4 salti di fila a Tomb Raider 3 senza morire nel crepaccio, oppure a proseguire in Resident Evil perché non si trovava la dannata manovella esagonale.
Solo che, in 3-4 che eravamo, i vg su cui mettavamo le mani in un anno erano forse 2 a testa se andava bene (e legati a compleanni-natali!), per cui il tempo dedicabile ad ognuno, in gruppo o singolarmente, erano alcune ore al giorno (di solito, interi pomeriggi XD ) per intere settimane/mesi.
È inevitabile quindi che l’approfondimento di questi giochi, lo spulciamento di ogni angolo, di ogni missione, di ogni dialogo fosse enorme: non per niente ho delle partite di FF7, 8, 9 e 10 di almeno 100-120 ore per gioco (e considerate che li ho finiti più volte tutti).

Ad oggi invece, con un lavoro, una casa ed una disponibilità economica diversa, il numero di vg che compro all’anno è aumentato esponenzialmente (e lo stesso vale per le console, di questa gen le ho avute tutte e 3, e ne mantengo 2 ancora oggi, cosa impensabile anni fa), mentre il tempo dedicabile è drasticamente sceso: ecco quindi che ho comprato e devo ancora giocare Batman Arkham City, Borderlands 2, Zelda Skyward Sword, The Last Story, Monster Hunter 3, GTA4 con le espansioni, Two Worlds 2, finire LA Noire, la trilogia rimasterizzata di Splinter Cell, Dark Souls (e chissà se me ne dimentico altri…).

Perciò, almeno dal mio punto di vista, capisco che ci sia meno “tempo” dedicabile all’esperienza di gioco, all’esplorazione, al completamento, alle varie scelte: Skyrim mi ci sono voluti 10 mesi quasi per finirlo, per dire.


Questo è un primo aspetto della situazione, prettamente personale.
Ma ce n’è un altro.
Al giorno d’oggi è aumentata in modo esponenziale anche l’offerta stessa di vg, in termini assoluti: io posso riconoscere facilmente che ad oggi c’è un parco titoli molto ampio per le console (sempre esistito), un numero ampio di console (ok), ma a questi si è aggiunto:
- modalità online che di fatto aggiunge enorme potenziale ai giochi (non tutti ovviamente)
- un accesso capillare dell’ADSL (che permette il gioco online, ma anche la pirateria aumentando di fatto il numero di giochi disponibili gratuitamente!)
- giochi online su pc gratuiti
- giochi su smartphone e su social network, gratuiti e non, ma a prezzi contenuti

Tutto questo insomma ha portato a poter dedicare meno tempo ai giochi “classici” se mi passate il termine; io stesso, quando arrivo a casa la sera, non è detto che accenda la PS3 per una partita, perché mi capita di preferire un quarto d’ora a Angry Birds e a Plague Inc.
Perciò io lo vedo come: meno tempo disponibile per singolo gioco, meno intenzione da parte del giocatore di spendere tempo ad arrovellarsi nel gioco, ad esplorare enormi schermi per trovare indizi, a cercare/dialogare/etc con i PNG.


che ne pensate?




molto vero quello che scrivi, sono particolarmente d'accordo. in più, secondo me, si tratta anche di "vecchiaia" accumulata. tutti abbiamo cominciato a videogiocare da bambini/ragazzini, ormai possiamo vantare un'esperienza sterminata.
quando ne hai viste tante, di tutti i colori, di tutti i generi, ti crei prima di tutto un'esigenza fuori dal normale, qualcosa che i videogiocatori di primo pelo o i casuals (intesi come categoria di gamers che giocano molto di rado) non possiedono. ti basta dare un'occhiata ad un titolo, provarlo per qualche ore per capire l'andazzo, ti accorgi che ne hai giocati a decine dello stesso tipo senza spolparlo fino in fondo... magari è anche ben fatto, ma non ti soddisfa.
questo aspetto si somma al poco tempo a disposizione, avendo lavoro/studio ed impegni vari da seguire.

al contrario, l'occhio del giovanotto vede luccicare qualsiasi poligono a schermo. per definizione i giovani sono facilmente esaltabili, trovano divertenti pure le peggiori bidonate. di conseguenze la voglia di videogiocare e gli stimoli nel loro caso sono decisamente stabili ed intatti.
LiquidSnake86
00giovedì 8 novembre 2012 15:01
Re: Re:
Iron Ghost, 08/11/2012 11:53:




molto vero quello che scrivi, sono particolarmente d'accordo. in più, secondo me, si tratta anche di "vecchiaia" accumulata. tutti abbiamo cominciato a videogiocare da bambini/ragazzini, ormai possiamo vantare un'esperienza sterminata.
quando ne hai viste tante, di tutti i colori, di tutti i generi, ti crei prima di tutto un'esigenza fuori dal normale, qualcosa che i videogiocatori di primo pelo o i casuals (intesi come categoria di gamers che giocano molto di rado) non possiedono. ti basta dare un'occhiata ad un titolo, provarlo per qualche ore per capire l'andazzo, ti accorgi che ne hai giocati a decine dello stesso tipo senza spolparlo fino in fondo... magari è anche ben fatto, ma non ti soddisfa.
questo aspetto si somma al poco tempo a disposizione, avendo lavoro/studio ed impegni vari da seguire.

al contrario, l'occhio del giovanotto vede luccicare qualsiasi poligono a schermo. per definizione i giovani sono facilmente esaltabili, trovano divertenti pure le peggiori bidonate. di conseguenze la voglia di videogiocare e gli stimoli nel loro caso sono decisamente stabili ed intatti.





Anche il grassettato è verissimo.

Potremmo assimilarlo al concetto di metagame del gioco di ruolo cartaceo: in pratica, dopo anni che giochi a D&D (io me ne sto accorgendo dopo poco meno di un anno), tendi a non "giocare" più ma a pensare al di là del gioco, appunto "meta-gioco": non c'è più la immedesimazione nel gioco, quanto più un ragionamento di regole e numeri e punto.

nei videogiochi questo si potrebbe esprimere come: ok, so bene che per avanzare devo trovare sta roba, dovrebbe essere lì, via dritti e chissene del contorno, so che è là che devo andare, avanti tutta.
Le hai viste un po' tutte, sai più o meno com'è la storia, nessuno ti reinventa la ruota, per cui vai via bello liscio.

Da questa "vecchiaia" discende il fatto che non potrò mai più godermi un Megaman come me lo godetti a 7 anni sul Gameboy (mai finito, mannaggia!) a forza di pacchi di batterie da 4 consumate!
(ovviamente intendo un gioco odierno che potrebbe essere rapportato al Megaman del tempo!)


per lasciarvi con un pensiero filosofico: è un po' come diceva Pascoli, nella sua teoria del "fanciullino interiore", crescendo e vivendo si perde la spontaneità tipica del bambino e la capacità di godere fenomeni/esperienze in modo diretto e entusiasta come solo i bambini possono; il tutto sta nel non far mai "morire" il fanciullino dentro di sè, x avere ancora parte di questo modo di vedere il mondo.

Il problema è che (nel nostro esempio) non ho più il tempo per godermi/giocarmi/esplorarmi un vg come avrei potuto fare 15 anni fa.
Aggro Vicentin
00giovedì 8 novembre 2012 21:22

Io di tempo ne ho abbastanza da dedicare ai videogiochi e posso dirvi, secondo me, che la qualità dei giochi è scesa in modo abnorme in questi ultimi 10.
Salvo pochi casi dove ci sono giochi davvero meritevoli anche ai giorni nostri il meglio si è visto nei anno 90 e inizio 2000, ora solo on-line, per carità, ben venga, ma anche il single player vuole la sua parte.
E se c'è il single player, 9 su 10 dura pochissimo.
bosh23
00domenica 18 novembre 2012 14:29
Re:
Aggro Vicentin, 08/11/2012 21:22:


Io di tempo ne ho abbastanza da dedicare ai videogiochi e posso dirvi, secondo me, che la qualità dei giochi è scesa in modo abnorme in questi ultimi 10.
Salvo pochi casi dove ci sono giochi davvero meritevoli anche ai giorni nostri il meglio si è visto nei anno 90 e inizio 2000, ora solo on-line, per carità, ben venga, ma anche il single player vuole la sua parte.
E se c'è il single player, 9 su 10 dura pochissimo.




sarà che siamo maturati con i Vg e quindi effettivamente sono pochi quelli che davvero meritano... cmq tutte le opinioni che ho sentito sono condivisibili.
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