Re: Re:
Iron Ghost, 08/11/2012 11:53:
molto vero quello che scrivi, sono particolarmente d'accordo. in più, secondo me, si tratta anche di "vecchiaia" accumulata. tutti abbiamo cominciato a videogiocare da bambini/ragazzini, ormai possiamo vantare un'esperienza sterminata.
quando ne hai viste tante, di tutti i colori, di tutti i generi, ti crei prima di tutto un'esigenza fuori dal normale, qualcosa che i videogiocatori di primo pelo o i casuals (intesi come categoria di gamers che giocano molto di rado) non possiedono. ti basta dare un'occhiata ad un titolo, provarlo per qualche ore per capire l'andazzo, ti accorgi che ne hai giocati a decine dello stesso tipo senza spolparlo fino in fondo... magari è anche ben fatto, ma non ti soddisfa.
questo aspetto si somma al poco tempo a disposizione, avendo lavoro/studio ed impegni vari da seguire.
al contrario, l'occhio del giovanotto vede luccicare qualsiasi poligono a schermo. per definizione i giovani sono facilmente esaltabili, trovano divertenti pure le peggiori bidonate. di conseguenze la voglia di videogiocare e gli stimoli nel loro caso sono decisamente stabili ed intatti.
Anche il grassettato è verissimo.
Potremmo assimilarlo al concetto di metagame del gioco di ruolo cartaceo: in pratica, dopo anni che giochi a D&D (io me ne sto accorgendo dopo poco meno di un anno), tendi a non "giocare" più ma a pensare al di là del gioco, appunto "meta-gioco": non c'è più la immedesimazione nel gioco, quanto più un ragionamento di regole e numeri e punto.
nei videogiochi questo si potrebbe esprimere come: ok, so bene che per avanzare devo trovare sta roba, dovrebbe essere lì, via dritti e chissene del contorno, so che è là che devo andare, avanti tutta.
Le hai viste un po' tutte, sai più o meno com'è la storia, nessuno ti reinventa la ruota, per cui vai via bello liscio.
Da questa "vecchiaia" discende il fatto che non potrò mai più godermi un Megaman come me lo godetti a 7 anni sul Gameboy (mai finito, mannaggia!) a forza di pacchi di batterie da 4 consumate!
(ovviamente intendo un gioco odierno che potrebbe essere rapportato al Megaman del tempo!)
per lasciarvi con un pensiero filosofico: è un po' come diceva Pascoli, nella sua teoria del "fanciullino interiore", crescendo e vivendo si perde la spontaneità tipica del bambino e la capacità di godere fenomeni/esperienze in modo diretto e entusiasta come solo i bambini possono; il tutto sta nel non far mai "morire" il fanciullino dentro di sè, x avere ancora parte di questo modo di vedere il mondo.
Il problema è che (nel nostro esempio) non ho più il tempo per godermi/giocarmi/esplorarmi un vg come avrei potuto fare 15 anni fa.