Momenti dolorosi

.:Ray:.
00giovedì 25 giugno 2009 12:35
Parliamone qui.
Oggi è morto il mio vicino di casa, gli ho sempre voluto bene, lo ritenevo un nonno (forse anche perchè l'unico nonno che ho conosciut non mi è mai andato a genio, anzi...) eppure oggi non ho provato il dolore sentito alla notizia della morte di mio nonno. Penso che la cosa più dolorosa della morte di qualcuno è il buco che lascia nelle persone vicine.; mi ricordo ancora le parole di 8-9 annifa di mia nonna nell'obitorio e mi fanno sempre venire i brividi. Eppure oggi proprio non ho sentito dolore, solo tristezza per non esserlo andato a trovare in questi giorni.
Iron Ghost
00giovedì 25 giugno 2009 13:52
I momenti dolorosi per la perdita di qualcuno che ti è vicino, parente o amico, sono sempre i più devastanti da subire. Ti senti svuotato e disorientato, ed è giusto che sia così perché quella persona significava molto per te.
Fortunatamente con il tempo il dolore si assopisce, e impari a conviverci.

Penso che comunque prima o poi rivedremo tutte quelle persone che ci hanno voluto bene e non ci sono più. Se ci deve essere qualcosa dopo la morte... per me deve essere rappresentata da un posto ideale, abitato dalle persone che hanno avuto un grande significato e ti hanno voluto bene nella vita terrena.
Mi piace pensare anche che le persone decedute non lo sono mai veramente, perché continuano a vivere nei tuoi ricordi.
Ganjapeople, Inc.
00giovedì 25 giugno 2009 14:27
Innanzitutto condoglianze, mi spiace di questa disgrazia...

Devo dire che non provo particolare affetto per nessuno, apparte i miei genitori e il mio cane, al mondo...tutte le persone che conosco o ho conosciuto anche se gli ho voluto molto bene ho anche fatto molto in fretta a dimenticarle...purtroppo penso che sia un effetto collaterale del aver viaggiato tanto e aver già vissuto in un sacco di posti diversi, non sono il tipo da restare in contatto con la gente e sto continuo ricambio da un lato mi ha reso un po un solitario ed egoista...meno male che da quando sono tornato un annetto fa qua a casa dei miei e ho ritrovato una vita un po più "normale" ho cominciato a rendermi conto che non era molto normale questo comportamento e pian piano sto migliorando..però fino a non troppo tempo fa potevo dire con estrema sincerità che non me ne fotteva un cazzo di nessuno, e non avrei assolutamente esagerato :S
.:Ray:.
00giovedì 25 giugno 2009 14:58
Re:
Ganjapeople, Inc., 25/06/2009 14.27:

Innanzitutto condoglianze, mi spiace di questa disgrazia...

Devo dire che non provo particolare affetto per nessuno, apparte i miei genitori e il mio cane, al mondo...tutte le persone che conosco o ho conosciuto anche se gli ho voluto molto bene ho anche fatto molto in fretta a dimenticarle...purtroppo penso che sia un effetto collaterale del aver viaggiato tanto e aver già vissuto in un sacco di posti diversi, non sono il tipo da restare in contatto con la gente e sto continuo ricambio da un lato mi ha reso un po un solitario ed egoista...meno male che da quando sono tornato un annetto fa qua a casa dei miei e ho ritrovato una vita un po più "normale" ho cominciato a rendermi conto che non era molto normale questo comportamento e pian piano sto migliorando..però fino a non troppo tempo fa potevo dire con estrema sincerità che non me ne fotteva un cazzo di nessuno, e non avrei assolutamente esagerato :S




Sono nella tua stessa situazione, solo che ho sempre visuto qui. Lo ho preso troppo in culo da persone che si dichiarano amiche per continuare a consumarti e farti soffrire. La cosa triste è ripensare al passato e contare gli amici veri rispetto a quelli che alla prima occasione ti buttano via. In tutta la mia vita penso di aver avuto solo un amico degno del significato di questa parola
Ganjapeople, Inc.
00giovedì 25 giugno 2009 15:25
Re: Re:
.:Ray:., 25/06/2009 14.58:




Sono nella tua stessa situazione, solo che ho sempre visuto qui. Lo ho preso troppo in culo da persone che si dichiarano amiche per continuare a consumarti e farti soffrire. La cosa triste è ripensare al passato e contare gli amici veri rispetto a quelli che alla prima occasione ti buttano via. In tutta la mia vita penso di aver avuto solo un amico degno del significato di questa parola




Guarda, secondo me in qualsiasi caso è meglio starsene da soli che circondati di un sacco di gente che però quando ci pensi bene manco conosci veramente...poi alla fine è una cosa personale, perchè ovviamente ognuno sta bene a modo suo e deve sapere cosa fare per essere felice senza sentirsi vincolato o costretto a chissà che cosa perchè lo dice qualcuno o perchè lo impongono certi usi o costumi..

Sul fatto che dici di ripensare al passato, è verissimo però poi allo stesso tempo ti rendi conto che tutto quello che è successo è stato in funzione di farti diventare chi sei oggi, e li le cose sono due, o sei contento di come sei e continui per la tua strada oppure ti rendi conto che devi fare qualche cambiamento radicale...
Captendo
00giovedì 25 giugno 2009 15:45
Prima di iniziare il mio discorso, vorrei farti le condoglianze Ray: non è MAI facile sopportare una simile tragedia. MAI. E non è nemmeno tanto mandarti dei messaggi di cordoglio via Internet, ma purtroppo possiamo fare poco di più.

Detto questo, purtroppo, a 16 anni, mi considero uno che di esperienze dolorose ne ha vissute molte. Spesso e volentieri ho visto la gente intorno a me voltarmi la faccia per il nulla. Ho sempre cercato un amico perfetto, con cui potermi sfogare, da avere sempre vicino, che in ogni momento, sapevo che l'avrei trovato. E per questo alle elementari, ma soprattutto alle medie, sono stato spesso fregato, raggirato. Poi ho anche avuto un brutto lutto 3 anni fa, in maniera improvvisa, davvero shockante. Credo però di non aver mai ceduto, di non aver mai accettato le regole degli altri: sono rimasto me, con i miei pregi e i miei difetti, e di questo sono lieto. Anche perchè, essendo maggior cinico, mi sono riuscito a rendere conto di chi importarmene e chi no. Come cantavano i Beatles: "Don't carry the world upon your shoulders". Che senso ha accollarmi tutti quanti, insieme ai loro problemi, per poi soffrirne. Adoro la mia famiglia, ho un migliore amico che reputo strepitoso e a cui voglio un mondo di bene, e questi, nel bene o nel male, sono le persone a me più vicine. Ci sono tanti altri che reputo amici sinceri, che dubito mi tradirebbero o mi farebbero volontariamente del male, ma le persone per me speciali sono quelle, stop. Anzi, credo fermamente che, in momenti di difficoltà, un amico sia più utile anche di una ragazza: perchè, soprattutto quando si è giovani, gli amori cambiano, crescono,nascono, finiscono. Ma l'amicizia vera, e non quella che si basa su atteggiamenti falsi che possono essere l'alcol, il fumo, le bestemmie e così via (Pratiche che, eccetto per il fumo, sono anche miei vizi, ma di certo non li uso per far colpo su qualcuno), è più forte di tante cose. E parlo per esperienza personale.

Nei momenti di dolore, dove ti senti solo, devi trovare la forza di andare avanti: non è facile, ma i problemi vanno affrontati di petto, a testa alta, senza scappare a piangere. Così si risolvono. Altrimenti, no.
.:Ray:.
00giovedì 25 giugno 2009 16:14
Il problema principale è che oggi proprio non ho sentito nulla per la sua morte, eppure gli volevo un bene del'anima. Mi ricordo che piansi per mio nonno anche se non ho mai avuto un legame solido, anzi non lo ho mai tollerato. Mi ricordo ancora quando lo vidi morto nella stanza di ospedale (hoinsistito per entrare), nessuna emozione particolarmente forte; quando mia nonna si è accasciata piangendo su di lui chiedendogli perchè l'avesse lasciata sola, scoppiai in lacrime e uscì dalla stanza. Anche adesso giuro che mi stanno uscendo lacrime a ripensarci. Eppure dopo la sua morte, sono andato ad altri funerali (conoscenti, nessuno di importante) ma non ho mai provato dolore, nemmeno oggi con la morte di quell'uomo che avrei sempre voluto come nonno e che vedevo quasi ogni giorno.
Adesso come mia abitudine vado a farmi un giretto in moto per schiarirmi le idee, ma oggi non so più cosa pensare di me.

Ganjapeople, Inc.
00giovedì 25 giugno 2009 16:37
Re:
.:Ray:., 25/06/2009 16.14:

Il problema principale è che oggi proprio non ho sentito nulla per la sua morte, eppure gli volevo un bene del'anima. Mi ricordo che piansi per mio nonno anche se non ho mai avuto un legame solido, anzi non lo ho mai tollerato. Mi ricordo ancora quando lo vidi morto nella stanza di ospedale (hoinsistito per entrare), nessuna emozione particolarmente forte; quando mia nonna si è accasciata piangendo su di lui chiedendogli perchè l'avesse lasciata sola, scoppiai in lacrime e uscì dalla stanza. Anche adesso giuro che mi stanno uscendo lacrime a ripensarci. Eppure dopo la sua morte, sono andato ad altri funerali (conoscenti, nessuno di importante) ma non ho mai provato dolore, nemmeno oggi con la morte di quell'uomo che avrei sempre voluto come nonno e che vedevo quasi ogni giorno.
Adesso come mia abitudine vado a farmi un giretto in moto per schiarirmi le idee, ma oggi non so più cosa pensare di me.





Non essere troppo pesante con te stesso, è normale (penso [SM=x1769765] ) restare più scossi da idee platoniche come appunto il fatto di vedere tua nonna che magari era una donna tutta d'una pezzo scoppiare in lacrime disperata piuttosto che dalla morte stessa della persona che sta piangendo...



"Credo però di non aver mai ceduto, di non aver mai accettato le regole degli altri: sono rimasto me, con i miei pregi e i miei difetti, e di questo sono lieto."

[SM=x1772647]
Broken Ankle
00venerdì 26 giugno 2009 00:13
Re:
.:Ray:., 25/06/2009 16.14:

Il problema principale è che oggi proprio non ho sentito nulla per la sua morte, eppure gli volevo un bene del'anima. Mi ricordo che piansi per mio nonno anche se non ho mai avuto un legame solido, anzi non lo ho mai tollerato. Mi ricordo ancora quando lo vidi morto nella stanza di ospedale (hoinsistito per entrare), nessuna emozione particolarmente forte; quando mia nonna si è accasciata piangendo su di lui chiedendogli perchè l'avesse lasciata sola, scoppiai in lacrime e uscì dalla stanza. Anche adesso giuro che mi stanno uscendo lacrime a ripensarci. Eppure dopo la sua morte, sono andato ad altri funerali (conoscenti, nessuno di importante) ma non ho mai provato dolore, nemmeno oggi con la morte di quell'uomo che avrei sempre voluto come nonno e che vedevo quasi ogni giorno.
Adesso come mia abitudine vado a farmi un giretto in moto per schiarirmi le idee, ma oggi non so più cosa pensare di me.




Non pensare male di te, è normale.

Quando morì mio nonno non piansi per lui ma per mia nonna che era distrutta anche se non lo dava a vedere, la sua dignità era dolorosa. Eppure, al nonno non volevo male, tutt'altro.

A mio parere, non è dal pianto e dalla disperazione che si misura l'affetto per un altro essere umano che ci lascia: conta quello che si è fatto in vita. Ne porterai il ricordo, quel che ti ha insegnato, e sarà l'onore più grande alla sua memoria.
Captendo
00lunedì 29 giugno 2009 15:26
Ecco, penso che ora mi sia successa una cosa analoga.

Mi contatta su MSN uno per dirmi che, purtroppo, un mio quasi coetaneo (Aveva un anno meno di me, era del '93), non c'era più, per un incidente in motorino alle 23:30 ieri sera. Andava veloce e si è andato a schiantare. Ora, ovviamente dispiace. Normalissimo. Ma non mi sento altro. Cioè, questo è uno che non ha vissuto: è sempre stato alle spalle degli altri, di chi era più potente e più carismatico. Ci è morto per questa sua debolezza, dato che se non doveva far colpo su qualche coglione non andava così veloce. Poi magari aveva pure bevuto, per far vedere che reggeva l'alcol, che per lui una birra era come acqua calda. Ma l'ultimo pezzo è una mia supposizione. Ecco, se devo essere sincero, questa cosa non mi ha sfiorato affatto. Cioè, un pò di dispiacere, ma poco più. Infondo questo era uno incapace e debole, che doveva proteggersi dietro gli altri, un miserabile. Io provo pietà più per come è vissuto che per come è morto, dico la verità. Secondo voi sono un mostro?
.:Ray:.
00lunedì 29 giugno 2009 15:48
no nient'affatto. Io che sono del '93 e guido una cinquantino lo reputo come te; non sono di certo un santo quando guido, ma guaardando altri ragazzi a scuola penso che sono pericoloso come una scoreggia nello spazio. Comunque è triste morire così da idioti a quell'età per giunta
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